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antoniogimmy




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MessaggioTitolo: LONGCASTING   LONGCASTING Icon_minitimeSab Giu 01, 2013 6:59 pm

In questo spazio non si pretenderà di elaborare un vero e proprio Corso di Lancio Tecnico né tanto meno qualcosa di simile, ciò che verrà inserito sarà solo un semplice punto di partenza per chi vuole avvicinarsi alla specialità per iniziare a potenziare le proprie caratteristiche balistiche senza la pretesa di correggere per raggiungere i livelli dei grandi. La “pedana” solamente potrà concorrere al raggiungimento dei limiti di distanza ed al coronamento dei risultati agonistici.
Il vantaggio di “lanciare lungo” è proprietà nota per tutti gli agonisti; spesso l’occorrenza di sondare tratti di mare fuori dalla portata comune, ha permesso a tanti dei nostri garisti di risolvere a proprio vantaggio l’esito altalenante di alcune competizioni di surfcasting.
Purtroppo spesso accade che il timore di un confronto negativo con altri e l’oggettiva ma naturale difficoltà nel gestire le attrezzature da pesca, (eseguita come mamma ha insegnato!) condiziona i più a disertare le pedane. Pensate a quanti invece, lontani da attrezzature e campi ma soprattutto distanti da atleti competenti desidererebbero avvalersene per migliorare!
L’opportunità di potere usufruire dell’esperienza di atleti di livello internazionale non è un dettaglio da sottovalutare. Il più delle volte, piccoli accorgimenti che ad una sommaria valutazione potrebbero risultare bazzecole, come: posizioni del corpo, utilizzo delle braccia, tempi di azione, sistemazione dei piedi e delle gambe ecc. permettono di incrementare notevolmente il proprio lancio e di conseguenza incrementare le catture durante lo svolgimento della battuta di pesca o della gara. In fondo il longcasting nasce ad esclusivo servizio della pesca e solo successivamente ottiene la peculiarità di disciplina autonoma.

Attrezzature

Nel longcasting, soprattutto per coloro che vogliono avvicinarsi per compiere i primi passi, occorrono pochi attrezzi: una canna, un mulinello, qualche piombo, un rocchetto di filo per bobina, ed un rocchetto di filo da shock leader. Crescendo l’interesse e volendo cimentarsi nell’agonismo gli attrezzi cosiddetti indispensabili aumenteranno di numero e di valore; il tutto compostamente rapportato in conformità con l’incremento delle esigenze.

CANNE
Le canne indispensabili per un lancio da lunga distanza sono le cosiddette canne a ripartizione di sezione; il goffo tentativo di accennare un lancio da pedana con una comune canna da pesca potrebbe far rischiare la rottura dell’attrezzo o addirittura correre il pericolo di farsi seriamente male. La potenza sviluppata da un piombo di 150 gr. lanciato con la potenza di un pendolare o di un ground và ben oltre la resistenza dinamica di una normale canna da pesca, da qui l’esigenza di utilizzare attrezzi adeguati e proporzionati alle esigenze.
Le canne a ripartizione di sezione sono attrezzi realizzati in due pezzi con taglio che può essere simmetrico o asimmetrico in base alle caratteristiche progettuali e con una struttura interna che le suddivide in tre settori ottimamente raccordati tra di loro. Il tallone è la parte più rigida e si trova nella parte bassa del manico, essa ha la funzione di trasmettere la spinta del lanciatore per ottenere il caricamento della parte centrale. La parte centrale, (arco), si trova a cavallo tra il manico e la vetta, l’ottimale caricamento di questa sezione permette di ottenere il massimo della distanza. In effetti questa parte si comporta come una molla, si carica durante la rotazione, liberando in seguito tutta la potenza accumulata nel momento dello stacco finale. La parte terminale invece di solito ha solo la funzione di accompagnare il piombo durante la fase di preparazione del lancio (pendolo). Una parte terminale molto rigida farebbe sobbalzare il piombo in fase di preparazione compromettendo la fluidità del gesto.

MULINELLI
Ogni buon mulinello fisso da pesca, accoppiato ad una canna idonea, gestita da una discreta tecnica permette di ottenere buone prestazioni in materia di distanza.
Qualora si avesse la pretesa di raggiungere il massimo è indispensabile l’impiego di un mulinello a tamburo rotante (o semplicemente “rotante”). I modelli utilizzati per il longcasting, indipendentemente dalla marca, sono di misura 5500 o 6500 ( 12 libre) e devono essere dotati di particolari caratteristiche per essere usati correttamente e nella maniera ottimale.

1) Bobina in alluminio.

2) Asse indipendente dalla bobina.

3) Almeno due cuscinetti a sfera sull’asse.

4) Possibilità di regolazione del centramento della bobina dalle due guance laterali.

5) Sistema frenante meccanico ( freni centrifughi) o magnetico

6) La predisposizione per una buona presa della bobina con il pollice della mano.

Contrariamente al “classico” mulinello a tamburo fisso, il rotante per essere usato al meglio ha bisogno di essere adoperato dopo un periodo di apprendimento. Infatti questo attrezzo per sua caratteristica, è soggetto a formare durante il lancio delle fastidiose “parrucche” di filo imbobinato che, una volta createsi oltre a frenare il lancio, strappano il filo del mulinello compromettendo l’esito della battuta di pesca o della gittata.

Per diminuire questi inconvenienti ( eliminarli del tutto è impossibile) occorre regolare al meglio il proprio mulinello.

Causa principale della formazione delle “parrucche” è l’eccessivo spunto della bobina sollecitata da un lancio poco potente.

Per affinare la tecnica di esecuzione imprimendo la giusta energia al lancio conviene regolare il mulinello dai registri laterali, immettendo freni centrifughi o magnetici idonei e lubrificando i cuscinetti sull’asse con un olio denso. Migliorando nel tempo l’esecuzione e le prestazioni sarà possibile allentare progressivamente qualche eccesso di frenatura.

Peculiarità da tenere in adeguata considerazione è l’equilibratura della bobina al fine di ottenere una più fluida fuoriuscita del filo.

Spiegare la realizzazione di tutti questi accorgimenti in poche righe è veramente ostico soprattutto a coloro che non hanno mai visto operare sul concreto; ragione per la quale consigliamo agli interessati la partecipazione agli incontri organizzati sul campo dove le spiegazioni teoriche alternandosi a quelle pratiche potranno darvi il supporto previsto.

Accessori

Naturalmente dal corredo di un “lanciatore” non possono mancare le quantità di piombi e di monofili di misure variabili, da impiegare in funzione delle esigenze. Il pescatore che vuole migliorare le proprie prestazioni nelle gare di surfcasting o nelle semplici uscite di pesca, nel cimentarsi in pedana utilizzerà filo e piombi che abitualmente gestisce nelle sue battute. Coloro che invece volessero avventurarsi nel Campionato Ufficiale avranno l’impellenza di ampliare il proprio bagaglio accessoristico.

I diametri di filo usati nel longcasting variano in funzione del piombo che si deve lanciare. Ecco di seguito una tabella che spiega la conformità di impostazione degli attrezzi:

Piombo Filo in bobina Shock leader
gr 100 0.25 0.70

gr 125 0.28 0.70

gr 150 0.31 0.80

gr 175 0.35 0.80

Un accessorio irrinunciabile è il “ditale in gomma” più comunemente chiamato “salvadito”. Ricavato dalla camera d’aria di una ruota per bicicletta ed indossato sul pollice a freno della bobina, consente una maggiore aderenza al filo ed evita di provocare dolorosissime bruciature causate dall’attrito della bobina in rotazione con la pelle del dito che la blocca al momento dello stacco.

Per gli agonisti, un accessorio indispensabile è lo “sbobinatore”. Esso permette durante le competizioni, in caso di rotture o di sostituzione del filo in bobina, di svuotare in pochi secondi il mulinello in modo da sostituire il filo ed effettuare un nuovo lancio in tempo limitato. Indispensabili risultano altre utilissime minuterie: centrifughi di varie misure, moschettoni ovali per l’aggancio del piombo allo shock leader e pezzi di ricambio dei mulinelli, provvidenziali durante le gare in caso di guasti improvvisi.
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